Tab Article
Giulio Malgara, imprenditore, manager e profeta del marketing di largo consumo in Italia, ha sempre avuto una fede granitica nella pubblicità ed è stato grande protagonista del suo boom negli anni Ottanta e Novanta. Grazie alla pubblicità, soprattutto televisiva, all'epoca le marche ci mettevano la faccia: facevano promesse di qualità e convenienza che poi dovevano mantenere. Ma l'avvento dei supermercati e, in seguito, del commercio elettronico e dei social media ha compromesso questo rapporto diretto con le persone. La pubblicità "benedetta" che Malgara ha sempre promosso e difeso, e che è stata decisiva per lo sviluppo economico italiano, puntava a sedurre i consumatori in modo trasparente e rispettoso, toccando le giuste corde emotive e intercettando le tendenze del momento. Basti pensare ai suoi cavalli di battaglia, ancora oggi impressi nella memoria collettiva del Paese: Nino Castelnuovo che salta la staccionata e poi condisce i suoi piatti con l'Olio Cuore; il Gatorade ai Mondiali di Italia '90; la Levissima di Reinhold Messner; l'avventura di Ambrogio Fogar e del cane Armaduk al Polo Nord, sponsorizzata da Fido Cane. E tanti altri. Adesso invece imperversano gli "influencer". A pagarne le conseguenze sono gli inserzionisti, oltre che i consumatori. In questo libro Malgara riflette sul declino della pubblicità e, con franchezza, su quello suo personale, tracciando la traiettoria di una vita che si intreccia con la storia d'Italia e raccontando fin nei dettagli gli incontri con Raul Gardini, Silvio Berlusconi, Gianni Agnelli, presidenti del Consiglio, grandi banchieri, atleti, attori, giornalisti. Ma è senza troppe nostalgie che Malgara guarda al futuro, convinto che presto qualcosa cambierà, in meglio. Perché "Uno spot ci salverà".